Nel quadro delle sue attività, volte a promuovere il dialogo interculturale, il CIES produce lo spettacolo “ALTROVE”: Città ed invisibili, con la regia di Gabriele Linari.
Sul palco i ragazzi del centro di Aggregazione Giovanile del CIES, MaTeMù che, attraverso le parole e le immagini di Calvino, Omero e Virgilio (e non solo), raccontano le loro esperienze di viaggio, di migrazione, di vita nella città; le loro esperienze o quelle dei padri, delle madri, dei nonni. Storie di persone finite altrove, persone che cercano o che, forse, hanno trovato un altrove dove restare…
“ALTROVE” è un canto fatto da corpi sulla scena, fatto di parole, musica e danza, canto di occhi che cercano, canto di poesia e prosa, di commedia e tragedia, canto di teatro che ospita, ogni sera, l’Altrove: nessun luogo e tutti i luoghi possibili. Un viaggio è per andare, è un moto continuo di corpi e di pensieri. Ma certi viaggi si fermano, a volte, in attesa di ripartire. “ALTROVE” racconta quest’attesa di un gruppo di persone che attendono d’andare. Sono altrove rispetto a casa e aspettano di andare altrove; ma anche “casa”, ormai, è “altrove” se non si ha riconosciuta la propria identità di cittadini come accade ai ragazzi di seconda generazione.
Lo spettacolo “porta in scena” tutte le realtà formative e performative di MaTeMù dove tutti i giorni circa 80 ragazzi di varie provenienze e culture, italiani, seconde generazioni o minori appena giunti da viaggi di fuga e di speranza, si ritrovano in uno spazio concesso dal Municipio Roma Centro Storico, nel cuore del quartiere Esquilino . Stanno insieme per fare musica, teatro, canto, danza, imparando anche quando è necessario la lingua Italiana. Lo spettacolo è frutto della collaborazione fra gli educatori del CIES-MaTeMù con il regista e altri professionisti quali: Antonella Voce, aiuto regia e training vocale, Cristiano Urbani, Andrea Pantaleone e Gianluca Panaccione alla direzione musicale, Matteo Agostini al sax. Le musiche sono della MaTeMusikband, La realizzazione degli effetti video scenografici e stata possibile grazie .alla collaborazione con l’Istituto Quasar – Università del Design.
“Anche MaTeMù è meta di approdo e punto di partenza.” – afferma la Presidente del CIES Elisabetta Melandri – “Nel nostro intento questo spettacolo rende visibile il viaggio continuo attraverso mille difficoltà che realtà come questa intraprendono quotidianamente per dare sostegno e voce alla vitalità espressiva di ragazzi non sempre visti o ascoltati come meriterebbero ”.
Lo spettacolo nasce da un laboratorio teatrale realizzato all’interno del progetto ACT Area Cantieri Teatrali – cofinanziato dal Fondo Europeo per l’integrazione di Cittadini dei Paesi Terzi (FEI). Lo spettacolo è stato riconosciuto dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) “iniziativa di rilievo nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni razziali”.
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