Articolo originariamente pubblicato su PERCORSI CON I BAMBINI
Articolo originariamente pubblicato su PERCORSI CON I BAMBINI
Cultura, bellezza e apprendimento attraverso l’ArtEducazione. Sono le parole chiave del progetto DOORS che vuole parlare ai minori in situazione di vulnerabilità economica e socio-culturale.
E per questo partiamo da Roma l’8 giugno usando il linguaggio dei giovani: il rap e presentiamo il progetto insieme a Luca Mascini – “Militant – A” degli Assalti Frontali – e Joel Penaherrera giovane rapper e peer tutor di MaTeMù.
L’appuntamento è all’I.C.”Simonetta Salacone” – Via Francesco Ferraironi, 38 (V Municipio -zona Casilino -Villa De Sanctis) a partire dalle ore 10.
Interverranno:
JOEL PENAHERRERA (giovane rapper e peer educator di MaTeMù)
Joel è uno dei primi ragazzi entrati a MaTeMù… Siamo nel 2010 più o meno.
Già lavora e studia ma sostiene che la scuola non sia il suo forte. La contrattazione con gli insegnanti delle attività artistiche verte sempre sulla richiesta, in cambio, di andare a scuola. La contropartita è registrare i suoi pezzi, perché la passione di Joel è il rap.
La prima volta che sale sul palco è con il nostro primo spettacolo, ALTROVE, e, oltre rappare, il nostro regista gli propone un pezzo recitato. Lì scopriamo l’intensità e la forza della voce di Joel.
Da quella volta, sul palco dell’Ambra Jovinelli davanti a ottocento persone, Joel ha fatto tanta strada e oggi fa il peer educator a MaTeMù. L’ambito in cui lavora è proprio il laboratorio di rap ed è una delle nostre migliori storie.
LUCA MASCINI (MILITANT A degli Assalti Frontali, storica band romana)
La mia vita con il rap continua.
È un grande laboratorio che non finisce e racconta di me e dei sogni e le vite che incontro nel cammino.
Tutti abbiamo diritto di esprimerci nella vita ma non sempre ci riusciamo. Farlo attraverso un verso è una gioia. Godere di questa bellezza è una risorsa.
Nelle strade il linguaggio sembra declinare verso l’insulto e la guerra. Nelle scuole i programmi sono astratti e lontani, e gli studenti faticano a farli propri, li considerano inutili. Tirare fuori il proprio vissuto invece è importante. Tanti ragazzi sembrano avere il vuoto dentro ma non è detto che ce l’abbiano, anzi. Sembrano stereotipati nei pensieri, aridi, ma poi scopri che hanno un mondo dentro che aspetta solo di venire fuori.
Quello che ognuno vive ha valore.
Sentirsi “stelle”, sentire che il proprio territorio vale: questo è lo scopo dei miei laboratori rap.
El CIES trabaja para la promoción de la participación de la sociedad civil en una dimensión de ciudadanía global y para construir procesos de desarrollo sostenibles, basados en la paz, en el respeto de los derechos humanos y la democracia y en el diálogo entre distintas culturas y religiones.
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