La prima scena descrive l’arrivo in classe di un ragazzo iracheno (Omar) che naturalmente parla pochissimo italiano e nessuno vuole sedersi accanto a lui. Così l’insegnante decide di farlo sedere accanto ad una ragazza (Dina), che però si mostra tutt’altro che entusiasta.
Nella seconda scena (sempre ambientata in classe) Dina scopre che Omar è bravo in matematica e, in vista del compito in classe, lo invita a studiare a casa sua. Gli altri compagni la prendono in giro dicendo cose tipo “guarda che questo te fà esplode na bomba a casa!”
La terza scena si svolge a casa di Dina. Da una parte ci sono Dina e Omar e dall’altra i genitori di Dina. I due ragazzi studiano insieme e Omar spiega a Dina le equazioni. Ci sono poi i genitori che commentano alcune notizie sul giornale legate all’ISIS. Quando Dina chiede ai genitori di poter andare a studiare il giorno dopo a casa di Omar, il padre le impedisce di andare.
Nella quarta scena siamo di nuovo in classe. Dina si scusa con Omar per quanto successo a casa e prova a chiedergli di andare a studiare da lei, Omar si rifiuta di farlo, anche se è disposto a darle una mano. Gli altri compagni, li prendono in giro e Manuel (il bulletto- oppressore) va da Dina e le copre in maniera violenta la testa e d il viso con una sciarpa simulando un burka, mentre Omar cerca di difenderla. La scena si conclude con un’immagine in cui c’è Dina da una parte, Manuel e Omar che si stanno per picchiare, e Paolo (amico di Manuel, ma non così bullo) che si mette in mezzo per fermarli.
Personale impiegato: 5 attori e 1 Jolly (facilitatore di comunicazione)
Target: massimo 80 ragazzi/e a replica delle scuole secondarie
Durata: 1 h e 30 minuti
Spazio: La rappresentazione può essere fatta in un teatro, ma anche in una grande sala (non in palestra)
Scenografie: 5 sedie
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