Come festeggiamo la Giornata Internazionale dell’Educazione 2022 al Cies? Con una parola: E-DUCARE.
Una parola dall’etimologia che racconta mille cose: “conduco fuori”. Fuori dal guscio dell’infanzia, della solitudine, della non conoscenza…cos’altro aggiungeresti tu?
Ecco le parole della nostra presidente, Elisabetta Melandri:
“La differenza fra istruire ed e-ducare vuol dire per noi avere uno sguardo ampio nel definire i maestri, anzi meglio, pensare alla “comunità educante” piuttosto che a docenti che erogano saperi ai discenti.
I nostri pilastri? Quelli che da sempre seguiamo al Centro Giovani e Scuola d’Arte MaTeMù? Questa giornata ci ha aiutato a ricordarli tutti e metterli in fila. Vediamo:
- partecipazione attiva discente-docente
- creazione di ambienti favorevoli al dialogo fra le diversità (culturali, religiose, di genere di orientamento sessuale ecc.), ovvero intercultura
- capacità di rinforzare continuamente il “desiderio” di apprendere, e dunque di definire la propria identità sociale, culturale, psicologica durante il processo educativo
- ogni percorso educativo deve partire dal definire il “grado di povertà educativa” di partenza, sapendo di dover compensare carenze, sviluppare motivazioni, saperi e conoscenze, che a loro volta daranno opportunità di accesso ai diritti sociali e culturali di ogni bambina/o, ragazza/o, giovane
- l’educazione attraverso materie generalmente non curricolari, come quelle artistiche (l’arteducazione) sono un potente strumento per contrastare la dispersione scolastica
- fruire (ovvero conoscere, saper godere, rispettare) la bellezza è un diritto che si deve sviluppare durante tutto il percorso educativo, tanto quanto il fruire altri diritti come quelli umani e civili
- le discipline non posso essere trattate in maniera separata e non correlata: la realtà è integrata e dunque le cosiddette “materie” vanno quanto meno messe in correlazione
- oggi, più ancora che ieri, l’unicità del “condominio” mondo impone che i processi educativi siano saldamente ancorati e tradotti in forme applicative del contesto locale, ma contemporaneamente consentano di sviluppare uno sguardo rivolto al mondo e al pianeta (cittadini del mondo che si curano della casa comune, contrastando ingiustizia sociale e ambientale, drammi che ledono la sopravvivenza del pianeta e del genere umano)
- educazione alla cittadinanza mondiale, all’ambiente, alla pace, alla sostenibilità ambientale, all’intercultura.”
L’educazione anche come visione del futuro. Un futuro che è già qui, adesso!
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