“A MaTeMú non ho dovuto scegliere tra il pane e i miei sogni” – Soumaila
Durante la crisi ucraina, abbiamo finalmente visto mettersi in moto la gigantesca macchina dei diritti, da parte delle istituzioni italiane, europee ed internazionali, fondamentale per consentire a milioni di persone di mettersi in salvo. Ma guerre, carestie, povertà costringono le persone a lasciare la propria casa e la propria terra in molti, troppi paesi del mondo – India, Messico, Siria, Pakistan, Afghanistan….Nel 2021 le fughe hanno toccato quasi 90 milioni di individui, tra cui bambine e bambini, costretti, spesso da soli e non accompagnati, a viaggi disperati e pericolosi che possono durare mesi o anni.
CIES onlus, da oltre 40 anni, lavora per promuovere l’accoglienza, l’integrazione e i diritti dei e delle migranti. Per questo, oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, vogliamo tornare a ripetere che le misure necessarie a garantire i diritti umani devono essere applicate subito e concretamente a tutti i cittadini di qualsiasi provenienza, nazionalità, sesso, religione.
Per chi raggiunge il nostro Paese, nel nostro piccolo e con i nostri “strumenti del mestiere” privilegiati, l’arte e la cultura, abbiamo realizzato una via originale di accoglienza nello Spazio giovani e Scuola d’arte MaTeMù del Municipio Roma I Centro.
“A MaTeMù – spiega Adriano Rossi, Coordinatore – crediamo che al di là dei generi di prima necessità, ai migranti forzati vada garantita la possibilità di esercitare la propria cultura e sviluppare le proprie aspirazioni più alte. Da oltre 12 anni, oltre ai corsi di L2 e a servizi completamente gratuiti di mediazione e orientamento, offriamo corsi gratuiti di musica, teatro e danza a migliaia di giovani e giovanissimi. Per noi” conclude “ è la via migliore all’integrazione”.
“Ho fatto un percorso migratorio molto complicato – dice Soumaila, rifugiato ventiquattrenne arrivato da minore nel nostro Paese – e all’inizio è stato molto difficile: dovevo lavorare ma senza permesso di soggiorno non era possibile. Per ottenerlo, però, dovevo dimostrare di avere un impegno stabile”. Così, il corso di batteria gratuito propostogli a MaTeMú gli ha cambiato la vita: “Mi ha permesso di non rinunciare a quel lato spirituale, artistico, culturale che c’è in ognuno di noi, non ho dovuto scegliere tra il pane e i miei sogni e questo mi ha aperto la via per sentirmi integrato”.
MaTeMú è situato nel cuore del quartiere Esquilino, è aperto nei giorni feriali per tutto l’anno e offre corsi gratuiti di musica, danza, teatro, hip-hop, italiano a ragazze e ragazzi dai 10 ai 25 anni. Negli anni, grazie al contatto con oltre diecimila giovani romani della periferia e del centro, con i migranti, i richiedenti asilo e i minori stranieri non accompagnati, è divenuto un polo di riferimento per la città di Roma e un modello di integrazione attraverso un approccio multiculturale e artistico.
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