Tre giovani su quattro nel mondo sono privi di istruzione, ispirazione e competenze
A partire dagli anni ‘90 le competenze, che derivano dalla capacità di elaborare in autonomia abilità e conoscenze, sono diventate sempre più centrali. Come emerso dal vertice di Lisbona del Parlamento Europeo del 2000, la valorizzazione del “capitale umano” è indispensabile fattore di sviluppo nell’ambito di una società sempre più complessa e interconnessa che ha di fronte sfide globali che riguardano tutt*. Per questo è necessario guardare con attenzione ai dati e alle ricerche statistiche che descrivono il nostro contesto, affinarne la messa a fuoco, come la proposta di lanciare l’Orologio mondiale delle competenze e, sulla base del quadro, continuare a sensibilizzare, proporre e elaborare soluzioni, rompere schemi, mettersi insieme, co-progettare e contrastare la povertà educativa delle generazioni di oggi e di quelle future. Un problema che nel mondo si fa sempre più pressante.
Il rapporto ‘Recovering learning: Are children and youth on track in skills development?’ di Education Commission e Unicef è allarmante: bassi livelli di competenze tra i giovani di tutte le fasce d’età e, nei Paesi a basso reddito, ancora minori probabilità di esprimere le proprie potenzialità per future opportunità di lavoro dignitoso e imprenditorialità. Un tema che il Cies Onlus affronta da anni, così abbiamo intervistato alcune nostre esperte per approfondirne gli aspetti e indagarne le cause.
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