Titolo progetto: GEMAL - Gender Mainstreaming in Albania: con le donne contro la violenza e lo sfruttamento
Capofila: Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo – CIES ONLUS
Controparte locale: Associazione Tjeter Vizion di Elbasan, Associazione Gruaja Tek Gruaja di Scutari, Centro Psicosociale VATRA di Valona
Area geografica: Albania, Regioni di Elbasan, Scutari e Valona
Periodo di realizzazione: 20/01/2016 - 19/01/2019
Il contesto:
Il progetto costituisce un’evoluzione delle precedenti esperienze del CIES in Albania su gender e governance locale e frutto delle sinergie sviluppate con i partner locali. Si fonda sulle esperienze decennali dei partner in gender empowerment e lotta contro le discriminazioni di genere; sulle relazioni istituzionali sviluppate con le principali istituzioni di riferimento (municipalità e ministeri di linea); sul lavoro di rete nei coordinamenti nazionali (KKST - Meccanismi di riferimento) e regionali; sulle collaborazioni con organismi internazionali (KBF, USAID, OIM etc).
La violenza contro le donne non è un fenomeno nuovo in Albania ma indubbiamente è emerso con forza come realtà socialmente preoccupante sin dai primi anni ‘90. All’indomani del crollo del regime comunista il Paese da un lato è stato interessato da estesi e diffusi fenomeni come la tratta di donne a scopo di sfruttamento sessuale, dall’altro ha visto il riemergere di radicati pregiudizi di genere legati ad antiche e mai superate tradizioni patriarcali. La risposta delle istituzioni pubbliche come anche delle organizzazioni del privato sociale è stata pronta e continua (sostenuta in larga parte anche da finanziamenti stranieri), consentendo al Paese di dotarsi di strumenti legislativi e meccanismi di prevenzione e contrasto tra i più avanzati della Regione.
Ancora oggi la situazione permane tuttavia assai preoccupante. Lo stesso Governo albanese all’interno del recente “Rapporto nazionale sull’attuazione della Convenzione di Pechino” pubblicato nell’aprile del 2014 afferma (pg.28): “tale violenza è radicata profondamente nelle tradizioni e nei costumi patriarcali (ad esempio i ruoli e le identità di genere, l’autorità patriarcale, il rispetto per il codice d’onore, il controllo tra le generazioni all’interno della famiglia, la povertà, le disuguaglianze in materia di occupazione e istruzione, la migrazione ecc), che hanno hanno a lungo modellato la società albanese”.
Gli obiettivi:
La strategia progettuale opera in modo sinergico su due aree di intervento complementari e reciprocamente interconnesse:
- l’aggiornamento delle autorità locali, per porle in grado di rispondere più efficacemente alle richieste dei cittadini e preparare un terreno propizio a livello nazionale e locale per un effettivo riconoscimento e attuazione del gender mainstreaming nelle politiche pubbliche;
- il rafforzamento del ruolo delle OSC locali nel dialogo interistituzionale, rafforzando le loro competenze di leadership e la capacità di rappresentare le istanze delle donne sopravvissute alla violenza, estendendo l’erogazione di servizi di protezione sociale e favorendo una ridistribuzione in modo più equo dei benefici socioeconomici a livello locale.
Obiettivo Generale: Contribuire al rafforzamento del processo di gender mainstreaming a livello locale in Albania nel quadro dell’MDG 3.
Obiettivo Specifico: Sostenere i servizi di prevenzione e tutela per le donne vittime di discriminazione e abusi nelle regioni di Scutari, Elbasan e Valona, mediante:
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il supporto alle istituzioni locali per l’implementazione delle normative in materia di equità di genere, lotta alla discriminazione e violenza di genere
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il sostegno alle associazioni locali nelle azioni di empowerment delle donne
I beneficiari:
Beneficiari diretti: 1.648 persone (di cui 1.490 donne) identificate attraverso i servizi sociali, gli uffici del lavoro, le unità anti violenza e anti tratta della Polizia di Stato, gli organi giudiziari e i data base delle ong partner. Si tratta di:
- 88 Operatori Pubblici Locali : delle Municipalità (uffici di statistica, dei servizi sociali, finanziari e per lo sviluppo) formati su statistiche disaggregate per genere, gender action plan e bilancio di genere;
- 1.350 Donne vittime di discriminazioni, violenza e tratta, di cui: 1080 beneficiano di sostegno psico sociale, accoglienza e accompagnamento ai servizi territoriali; 180 di formazione professionale e servizi per l’inserimento lavorativo; 90 di attività di sostegno per l’accesso alla giustizia;
- 90 Uomini abusanti, mariti, partner e altri familiari maschi delle donne coinvolte nel progetto, beneficiano di attività di counselling
Le principali attività:
La messa in opera del progetto prevede una serie di azioni volte principalmente a:
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Accrescere le capacità dei governi locali di includere una prospettiva di genere nei processi di sviluppo locale (Capacity building per la definizione di “gender action plan” e Assistenza tecnica per il gender mainstraming nella governance locale)
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Rafforzare il sistema di empowerment e reintegrazione economica e sociale previsto dalle norme sulla violenza e l’uguaglianza di genere (Counselling psicosociale, Couselling legale, Formazione professionale e inserimento lavorativo, Avvio di Impresa, Counselling per gli uomini maltrattanti)
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Accrescere l’informazione e la sensibilizzazione delle comunità e degli attori istituzionali e della società civile coinvolti nel processo di gender mainstreaming (Ricerca sui temi di genere, Networking a livello locale e nazionale)
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