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Rotte Migranti: Un Viaggio Diverso Dagli Altri

CIES Onlus

23 Giugno 2018

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Si tratta principalmente di uno spazio interattivo/multimediale che fa rivivere ai visitatori le “complesse” situazioni vissute da rifugiati e migranti nel loro viaggio di migrazione. Il tutto è reso possibile grazie all’uso di tecnologie multimediali, di scenografie e ricostruzioni a misura naturale di ambienti e atmosfere, di effetti di luci e suoni ma, soprattutto, grazie e attraverso la tecnica del gioco di ruolo.

Attraverso un processo empatico, altamente educativo, il visitatore è, infatti, invitato ad assumere l’identità di una delle tre figure di migranti proposte (UN/A RICHIEDENTE ASILO; UN/A IMMIGRATA; UN MINORE MIGRANTE NON ACCOMPAGNATO) e a vivere così l’esperienza della migrazione: verrà a conoscenza dei motivi che li hanno portati a lasciare il proprio paese, i pericoli affrontati, l’arrivo in un paese sconosciuto, le difficoltà incontrate, la concessione o il rifiuto del permesso di soggiorno nel paese di accoglienza, l’inclusione o l’esclusione lavorativa e sociale, ma anche le aspirazioni, lo spirito d’avventura e l’entusiasmo.

Le tappe di questo percorso sono guidate da animatori/attori per la maggior parte di origine straniera, migranti a loro volta, che impersonano gli interlocutori della società di accoglienza in un capovolgimento totale, appunto, dei ruoli.

Protagonisti attivi dell’azione saranno, dunque, da una parte i migranti stessi, e dall’altra i giovani, e quindi la popolazione scolastica, nonché un pubblico adulto  più ampio dei territori coinvolti.

 

 

OBIETTIVO GENERALE:

 

  • promuovere e favorire il protagonismo, l’inclusione attiva e le pari opportunità di migranti e richiedenti asilo

 

 

OBIETTIVI SPECIFICI:

 

  1. favorire azioni e occasioni di valorizzazione del protagonismo sociale dei migranti come strumento di sensibilizzazione ed esempio positivo di inclusione;
  2. offrire occasioni di scambio e incontri interculturali attraverso la conoscenza diretta, l’incontro e lo scambio tra culture, lingue e tradizioni diverse
  3. informare e sensibilizzare sulla realtà dei fenomeni migratori contrastando gli stereotipi più diffusi e riducendo atteggiamenti xenofobi e razzisti.

 

 

METODOLOGIA:

 

il gioco di ruolo è una tecnica che consente di mantenere alta la soglia d’attenzione dei partecipanti e offre un percorso di apprendimento attraverso l’immedesimazione nell’“altro” e un coinvolgimento empatico della persona con il fine di:

  • informare in modo corretto sulla realtà dei fenomeni dell’immigrazione al di fuori degli stereotipi più diffusi sull’argomento;
  • sensibilizzare il pubblico sulla condizione in cui realmente vive chi deve lasciare il proprio paese;
  • agire in modo efficace per ridurre gli atteggiamenti xenofobi e razzisti e aprire la strada a un rapporto più razionale con i fenomeni migratori e l’integrazione tra culture diverse.

La chiave principale dell’interattività della mostra consiste nell’animazione da parte di operatori che hanno vissuto in prima persona l’esperienza del viaggio migratorio (quindi uomini e donne migranti o rifugiati) che, sempre attraverso la tecnica del gioco di ruolo, impersonano la società di accoglienza, suscitando nel visitatore un effetto di “straniamento” e, soprattutto, di “estraneità” simile a quello che prova il rifugiato o il migrante al momento dell’ingresso nel nuovo paese di accoglienza.

Il protagonismo “alla rovescia” di questi animatori-migranti è ciò che più richiama l’attenzione dei visitatori e al contempo consente loro di interpretare un ruolo professionale che viene apprezzato dal pubblico. Inoltre, dopo il percorso, gli operatori hanno l’opportunità di approfondire le tematiche della migrazione con i visitatori, in quanto testimoni diretti della loro stessa vicenda migratoria.

 

 

DESCRIZIONE DELLA MOSTRA:

 

I protagonisti della mostra interattiva sono tre un/a migrante, un minore straniero non accompagnato, un/a richiedente asilo); di ciascuno vengono ricostruite le origini nel proprio paese, le condizioni di vita, i pericoli affrontati, gli interrogatori subiti, l’arrivo in un paese sconosciuto ma anche le aspirazioni, lo spirito d’avventura e l’entusiasmo.

 

La mostra è suddivisa in zone:

  • nella prima zona si apprendono le regole del gioco e si fa la conoscenza dei 3 personaggi di diversa nazionalità (saranno rappresentate le comunità migranti presenti nei territori delle 4 regioni coinvolte, nonché le minoranze culturali presenti come Rom e Sinti): tra questi il visitatore farà una scelta e si calerà nei suoi panni. Attraverso un planisfero e la consultazione dati su computer egli ottiene informazioni geo‑politiche, fotografiche e musicali sul paese d’origine del personaggio prescelto (per questa zona saranno presenti 3 animatori).

 

Dopo essere stato fotografato e fornito dei documenti di identità, inizia il viaggio alla ricerca di asilo.

 

  • Nella seconda zona, grazie ad una ambientazione tridimensionale, si rivivono le cause che hanno portato al percorso migratorio. Esse possono essere politiche, economiche, belliche o di altro genere. Si può rivivere la situazione di una bidonville, di una prigione o di una casa distrutta dalla guerra.

 

  • La terza zona riguarda l’abbandono del proprio paese che avviene in diversi modi: attraverso le frontiere, per mare (magari in condizioni meteo impervie), con aereo oppure con la fuga, con l’approdo finale in un campo profughi. Anche in questa zona l’ambientazione è coinvolgente e consente di immergersi nella realtà di una frontiera, o di un centro di prima accoglienza. Per altri, invece, l’esodo dal proprio paese avviene attraverso il canale della clandestinità, sperimentando sulla propria pelle situazioni di esclusione e difficoltà estreme… (per questa zona saranno presenti 4 animatori).

 

  • L’ultima e quarta zona riguarda il primo impatto con il paese di accoglienza: difficoltà linguistiche e di orientamento, procedure amministrative e burocratiche, interrogatori presso le questure, luoghi di lavoro irregolare e regolare, discriminazioni ma anche solidarietà e accoglienza (per questa zona sarà presente 1 animatore).

 

Per i rifugiati l’iter burocratico inizia dalla Commissione Centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato. Qui vengono vagliate le origini, le motivazioni dell’esilio, le attività svolte, il percorso effettuato per raggiungere il paese di destinazione, gli aiuti di cui si è beneficiato, la frontiera che si è varcata ecc. (ci si avvarrà della presenza di 1 animatore). Alla fine di tutto l’itinerario la domanda d’asilo può essere accettata o negata. A chi non viene dato ufficiale diritto di asilo, non resta che sperimentare le difficoltà degli uomini e delle donne che aspirano a vivere in pace e nella completa libertà, costretti invece alla clandestinità e alla sopravvivenza attraverso piccoli espedienti.

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